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Martin Hughes (ATP Buenos Aires): “L’ATP deve difendere i tornei 250”

17/02/2020 13:22 20 commenti
Martin Hughes (ATP Buenos Aires): “L'ATP deve difendere i tornei 250”
Martin Hughes (ATP Buenos Aires): “L'ATP deve difendere i tornei 250”

L’ATP 250 di Buenos Aires si è concluso ieri con la vittoria a sorpresa del giovane Casper Ruud. Un successo storico per il norvegese che si allena all’Accademia di Nadal: è il primo tennista del suo paese a vincere un torneo ATP, diventa il miglior tennista norvegese della storia piazzandosi al n.34 del ranking (superato il padre Christian, n.39 nel 1995).

Se a Oslo brindano, sognando futuri successi del loro 21enne talento, a Buenos Aires l’aria è assai meno “buena” del solito… Il torneo è stato deludente, sul piano tecnico e su quello del riscontro di pubblico (-3000 spettatori rispetto al 2018). Purtroppo l’edizione 2020 dell’Open di Argentina è nata male, con l’assenza di alcuni big che avevano inizialmente confermato la loro presenza (Dominic Thiem, Matteo Berrettini, Cristian Garin, Fernando Verdasco); altri si sono persi troppo presto per strada (Borna Coric e Guido Pella), e la speranza di “salvare il torneo” grazie all’idolo di casa Diego Schwartzman si è infranta dopo il match maratona con Cuevas, l’infortunio e l’assenza in semifinale. Il bilancio di pubblico è stato modesto, uno dei peggiori di sempre per un torneo che vanta 20 anni di storia, per la delusione degli organizzatori. A tirare un bilancio è stato Martín Hughes, CEO della società Tennium che è socio maggioritario dell’Argentina Open. Parole chiare quelle rilasciate al quotidiano La Nacion, piene di delusione ma con un occhio al futuro perché in Argentina c’è fame di tennis e la voglia di tenere un evento di massimo livello è totale.

“Che Thiem abbia raggiunto la finale degli Australian Open è stato grandioso, ma sapevamo che per noi sarebbe stato un problema. I cambiamenti nel draw hanno generato difficoltà, insieme a troppi imprevisti, come l’infortunio del “Peque” (Schwartzman, ndr) dopo una partita molto strana. È successo un po’ di tutto, e l’aspetto più triste non è stato nemmeno quello economico quanto la delusione del pubblico. Se Londero fosse approdato in finale avrebbe aiutato, sarebbe stato un salvagente per l’intero torneo, ma non è successo” ha dichiarato alla stampa Hughes. Poi si è concentrato sull’ATP e sul futuro. “Una situazione come quella che abbiamo appena affrontato ha svelato una zona grigia che tutti nel mondo del tennis conoscono, ma che in molti fanno finta di non vedere. Anche Suosa ha rischiato di non giocare per una contrattura, non avremmo avuto una finale e sarebbe stato terribile per il pubblico, per le imprese che sostengono il torneo, per tutti. L’ATP ha un nuovo presidente, che ha idee un po’ diverse su molte cose. Ci siamo già incontrati e abbiamo parlato di molti aspetti per il futuro. Un torneo 250 come il nostro non è molto protetto. L’unico modo per proteggerlo è capire la rilevanza che ha per il paese e quindi, purtroppo, aiutare sul lato economico. Dovrebbero dire: ‘Sì, vi garantiamo un po’ più di supporto’. E non sono sufficienti le garanzie di soli due giocatori top, ne servono almeno quattro o cinque, perché se ne restano anche solo tre sarà un torneo difficile. Alcuni paesi forniscono un supporto superiore per i tornei della nostra categoria, forse hanno il sostegno del governo, e per difendere questo sport sarebbe la strada giusta. Non dovrebbe essere vista solo come una spesa, è un investimento”.

Quindi una considerazione finale che potrebbe aprire un effetto domino sull’intera mini-stagione tennistica in America Latina: “Cambiare il torneo a superficie dura? Se il torneo di Rio optasse per questa soluzione (ne stanno parlando, ndr), saremmo costretti a valutarla, ma si perderebbe tutta la tradizione del nostro tennis in America Latina. Il tennis sta cambiando, ma…”.



Marco Mazzoni


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20 commenti. Lasciane uno!

Luigi (Guest) 18-02-2020 16:54

@ Andrea (#2520009)

Infatti i terraioli tipo Kent Carlsson con questo calendario avrebbero terminato la stagione a luglio, lo svedese per problemi al ginocchio che lo costrinsero al ritiro a 22 anni, ma un tempo argentini e spagnoli giocavano solo sul rosso

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Andrea (Guest) 18-02-2020 07:06

L’ultimo capoverso è veramente preoccupante. Cambiare la superficie??? Ma come, già i tornei su terra sono diventati ormai praticamente un quinto, un sesto della stagione professionistica e stanno parlando addirittura di ridurla ancora? Così si peggiora lo spettacolo! Ormai sul duro, soprattutto tra giocatori sotto la ventesima posizione, il tennis è diventato inguardabile. La maggior parte dei punti sono entro i tre tiri. Un disastro per lo spettacolo. Personalmente ormai guardo solo i tornei del grande slam ….
A livello amatoriale poi non parliamone nemmeno. Se un over 40 gioca una settimana sul duro si ritrova infortunato. Perché quindi gli organi dirigenti del tennis promuovono queste superfici? Non hanno un senso per i prof nè per i dilettanti…..

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Braccino (Guest) 17-02-2020 21:26

Ma se in una città di tre milioni di abitatnti non c’è andato un cane a vedere, vorra dire proprio che l’interesse è quasi inesistente, mi pare ci sia poco altro da aggiungere.

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Roditi (Guest) 17-02-2020 20:56

Scritto da Lorenzo Federico
Ma che discorsi sono? Sulla carta avere Thiem, Berrettini e Schwartzmann per un 250 e` un lusso, poi se uno e` scarico dopo gli AO e due si infortunano non c’e` nulla da fare. Non e` che si poteva costringere una delle teste di serie di Rotterdam a volare in Argentina per rimpiazzarli. Cambiare superficie non servirebbe a nulla, il problema e` che ora come ora i top player sono quasi tutti europei e naturalmente non hanno voglia di farsi una trasferta intercontinentale quando possono stare vicino casa. New York aveva un tabellone peggiore di Buenos Aires anche dopo i vari ritiri.

Tutti gli organizzatori vorrebbero avere quarti semi e finale di un certo livello ma purtroppo non sempre è così. L argentina con Pella Londero Scwartzmann del Bonis e Mayer non è assolutamente mal messa con Delpo in attesa di rientro ma può anche accadere che tra ritiri partite sfortunate e altro ti esca una finale tra carneadi . Un 250 che sicuramente ha sempre sfornato finali di livello è Marsiglia sicuramente. Una su tutte mi pare del 2012 tra Delpo e llodra

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Sottile 17-02-2020 19:49

Scritto da Luigi
@ albi (#2519697)
Anche Newport in estate sull’erba americana,se pensiamo che fino al 1974 tre slam erano su erba e nessuno si lamentava ma sul rosso i tornei europei avevano il loro prestigio che negli anni 80 era svanito, basti pensare alle finali al foro italico il giorno precedente l’inizio del Roland Garros con i vari Arias Teltcher Krickstein

Ci sono stati anche Perez Roldan e Alberto Mancini in finale al foro 😕

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albi (Guest) 17-02-2020 19:16

Scritto da Luigi
@ albi (#2519697)
Anche Newport in estate sull’erba americana,se pensiamo che fino al 1974 tre slam erano su erba e nessuno si lamentava ma sul rosso i tornei europei avevano il loro prestigio che negli anni 80 era svanito, basti pensare alle finali al foro italico il giorno precedente l’inizio del Roland Garros con i vari Arias Teltcher Krickstein

Hai ragione, e corrisponde quel declino di qualità del Foro Italico negli anni 80′ a un egemonia dei pallettari nei principali tornei sul rosso, tipo Chesnokov-Muster a Roma e Montecarlo nel 1990. Diciamo che una progressiva omogenizzazione delle superfici ha aiutato i tornei europei sul rosso, non può capitare per quelli sudamericani perchè a febbraio i big o si riposano, o scelgono indoor e cemento…

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Marcelo (Guest) 17-02-2020 18:47

La vera questione e’ la qualità del gioco.chi ha qualche anno come me non può non avere nostalgia .qui non si va più a rete ,la volee’ non la sa più giocare nessuno .
Ritirato Federer il tennis avra’ un crollo di popolarità, Thiem Zverev penso possa interessare a pochi.Amen

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Luigi (Guest) 17-02-2020 18:30

@ albi (#2519697)

Anche Newport in estate sull’erba americana,se pensiamo che fino al 1974 tre slam erano su erba e nessuno si lamentava ma sul rosso i tornei europei avevano il loro prestigio che negli anni 80 era svanito, basti pensare alle finali al foro italico il giorno precedente l’inizio del Roland Garros con i vari Arias Teltcher Krickstein

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pablo (Guest) 17-02-2020 17:40

Scritto da Tommaso11
Approvo assolutamente sulla necessità di finanziamenti maggiori per i 250, ma non sul trasformare questi tornei sudamericani in tornei sul cemento, la tournée sudamericana è sul rosso e non va snaturata, anche perchè un “terraiolo” puro si trova fino a marzo senza tornei sul rosso se quelli della tournée sudamericana fossero trasformati in cemento, cosa ne pensate di questo cambio?

ANZI. sarebbe meglio prolungare la stagione sul rosso sudamericana,
magari portandogli un master Mille, così da incentivare anche i top a programmare una parte di stagione dopo AO sul rosso sudamericano per svernare nell’estate australe prima dei master americani sul cemento e della stagione rossa europea che porta a RG.
Per esempio a Miami un master 1000 su terra rossa non andrebbe bene? oppure promuovere Rio a Acapulco.

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-1: Ktulu
albi (Guest) 17-02-2020 17:04

Anche il torneo di New York della scorsa settimana, con tutto il rispetto per Seppi, era un challenger mascherato da Atp, come altri tornei vedi Pune 2020 o Antalya 2019. Ma anche lo storico torneo di Amburgo vive tempi difficili e dovrà modificarsi, visto che nel dopo Wimbledon trova pochi big da inserire, e come detto i terraioli puri sono razza praticamente estinta. Certi tornei sono destinati a morire o modificarsi, difficile vedere grandi cambiamenti…

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+1: il capitano, Sisifo
Lorenzo Federico (Guest) 17-02-2020 17:03

Ma che discorsi sono? Sulla carta avere Thiem, Berrettini e Schwartzmann per un 250 e` un lusso, poi se uno e` scarico dopo gli AO e due si infortunano non c’e` nulla da fare. Non e` che si poteva costringere una delle teste di serie di Rotterdam a volare in Argentina per rimpiazzarli. Cambiare superficie non servirebbe a nulla, il problema e` che ora come ora i top player sono quasi tutti europei e naturalmente non hanno voglia di farsi una trasferta intercontinentale quando possono stare vicino casa. New York aveva un tabellone peggiore di Buenos Aires anche dopo i vari ritiri.

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+1: Ktulu
Mandrake (Guest) 17-02-2020 15:50

Non sono affatto d’accordo con tutto il discorso del direttore del torneo.
1) Se avere un torneo “partecipato” dai top player garantisce biglietti venduti, anche avere più giocatori nazionali vale la stessa, se non addirittura maggiore, vendita, al netto dei 3 acchiappatitoli, Federer su tutti.
2)I partecipanti alle fasi finali degli Australian Open non si possono prevedre, come non si possono prevedere gli infortuni durante il torneo. Sono imprevisti che non hanno rilevanza in fase organizzativa.
3) Finali non giocate. Sono accadute anche nel recente passato, e in terre ricche di sponsor. Ad esempio a DelRay Beach di qualche anno fa, quando si ritirò Raonic la mattina della finale. Non c’è nulla di strano, a parte essere inconsueto. Di nuovo, si tratta di cose imprevedibili.
Mi pare tutto un discorso fumoso con un unico obiettivo, avere più finanziamenti. E ci mancherebbe che un direttore di torneo non sia in prima linea per ottenerli. Tanti auguri all’Argentina Open che si svolge da quasi 100 anni ( fondato nel 1927), e lasciatelo in terra. Sul cemento gli infortuni sono all’ordine del giorno.

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+1: Sottile
-1: Breccola
Koko (Guest) 17-02-2020 15:47

Nell’anno del Fognini Indoor anche per motivi familiari Berrettini da rosso mi pareva una forzatura. La realtà è che nel tennis di oggi non è riservata questa importanza al giovane terraiolo classico alla Spagnola! I giovani Spagnoli non hanno ricalcato le tracce di un Nadal e molti giocano meglio su cemento, gli Italiani sono tutti da rapido con vittorie indoor anche se Barazzutti li farebbe giocare a vita su terra in un match casalingo. E’ finita un epoca forse anche a causa dei materiali e degli stili di gioco. Rimane il terraiolo Vikingo che ha vinto, qualche Argentino di una scuola anche essa non più floridissima (se si cerca il miracolo di Londero per risollevare le sorti Nazionali)ma ormai il cemento indoor ha creato una normalità nel giocare su rapido e una eccessiva specificità per la terra in presenza di giocatori in maggior parte non così specifici per il mattone tritato. Semmai occorrerebbe piazzare scientemente finanziandoli dei 500 ATP in luoghi che si vogliono incentivare e non solo 250 abbastanza basici.

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pibla 17-02-2020 15:18

A mio avviso la stagione su terra sudamericana è molto dispendiosa da un punto di vista fisico ed è una grande trappola per il resto della stagione; la storia è piena di giocatori che hanno speso troppo in questo periodo e poi ne hanno risentito pesantemente a primavera, brutto dirlo, ma purtroppo è così.

A tal proposito il fatto che Berretto avesse optato per giocare in Sud America mi aveva lasciato molto perplesso.

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+1: Ktulu, Gualtiero, il capitano
ilpallettaro (Guest) 17-02-2020 15:07

l’offerta tv praticamente infinita comporta la verticizzazione dell’attenzione del grande pubblico.
chi ne fa le spese sono gli eventi intermedi, che hanno costi alti e che fanno fatica a far quadrare i conti.
è un trend iniziato ormai due decadi fa, e che andrà aumentando. negli anni ’80 c’erano tennisti che guadagnavano facendo solo tornei locali tra open e circuito satellite, adesso il numero 200 del mondo se non sta attento a fine anno chiude in rosso.
se crollano i 250, l’imbuto per il professionismo sarà ancora più stretto. e tutto fa pensare che crolleranno.

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+1: il capitano
Il generale (Guest) 17-02-2020 14:39

@ Tommaso11 (#2519586)

A loro non interessa niente dei terraioli puri. A loro interessa giustamente vendere biglietti e fare soldi. E questo lo fai solo se riesci a portare i top player.

I top players non vanno a giocare un 250 su terra in sudamerica quando ci sono da preparare Miami e Indian Wells

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Luigi (Guest) 17-02-2020 14:36

Il torneo argentino ha più di 20 anni, forse quasi 50 visto che lo ha vinto Vilas, negli anni 80 90 si giocava a fine anno, montepremi sotto i 100000 dollari e presenza di soli terraioli gli stessi che in estate giocavano San Marino e challenger europei sul rosso i vari Perez Roldan Arrese Jaite Javier Sanchez Arraya Diego Perez purtroppo la terra oltre Parigi e i 1000 non tira più, come l’erba che esiste solo per Wimbledon e Halle per Federer

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Tommaso11 (Guest) 17-02-2020 14:07

Approvo assolutamente sulla necessità di finanziamenti maggiori per i 250, ma non sul trasformare questi tornei sudamericani in tornei sul cemento, la tournée sudamericana è sul rosso e non va snaturata, anche perchè un “terraiolo” puro si trova fino a marzo senza tornei sul rosso se quelli della tournée sudamericana fossero trasformati in cemento, cosa ne pensate di questo cambio?

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Il generale (Guest) 17-02-2020 13:53

Non hanno tutti i torti.
Guardate il tabellone di Marsiglia che si gioca questa settimana (anche questo un 250 ) e paragonatelo con quello che è rimasto di Buenos Aires dopo i forfait di Thiem e Berrettini.
.

Marsiglia ( un 250 ) ha un main draw da 500…buenos aires da 250 aveva un tabellone da challenger 80k

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Massimo Giletti 17-02-2020 13:49

Keep the clay alive …

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+1: il capitano