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Open Court: tennis maschile francese, nubi fosche all’orizzonte (di Marco Mazzoni)

10/05/2018 14:29 32 commenti
Lucas Pouille nella foto
Lucas Pouille nella foto

Associare la parola crisi al movimento maschile francese potrebbe sembrare un azzardo. Probabilmente lo è.I nostri “cugini” lo scorso aprile ci hanno sconfitto in Coppa Davis, strappando l’ennesima semifinale nella massima competizione a squadre. Sono i campioni in carica, l’obiettivo è difendere quella che potrebbe essere l’ultima “insalatiera vera”, quella con oltre 100 anni di storia e non il guazzabuglio che rischia di diventare… Nei tornei ATP 250 il 2018 è scattato con buoni risultati.La prima settimana dell’anno immediati successi di Monfils a Doha e Simon a Pune. Gli eventi caserecci di inizio stagione sono stati, come al solito, ricchi di soddisfazioni, con Pouille che vince a Montepellier e perde in finale a Marsiglia; poi finale anche Dubai per Lucas. Inizio promettente. Ma alzando un tantino l’asticella della competizione (Slam e Masters1000) la stagione in corso non è che stia andando benissimo.A Melbourne nessun francese ha superato il terzo turno. Nei due 1000 americani Chardy ed Herbert hanno raggiunto gli ottavi; a Monte Carlo (praticamente in casa) solo Gasquet ha brillato, con la bella partita giocata vs. Zverev nei quarti, ma è stato l’unico a passare il secondo turno. In questa settimana madrilena nessun francese ha superato il secondo turno. Su terra storicamente sono molto competitivi, il Roland Garros è ormai alle porte, ma le premesse non sono incoraggianti, con l’aggravante dell’enorme pressione che ha sempre schiacciato i transalpini in casa.

Lucas Pouille, il migliore dei blues stando alla classifica, ha toccato la top10 il 19 marzo 2018 grazie ad un avvio stagionale molto buono; ma si è “piantato” lì, e stenta terribilmente a ritrovare una buona forma. Personalmente l’avevo inserito tra le possibili scommesse sul rosso; al momento è tra le maggiori delusioni.

Tutti i “big storici” sono mediamente in cattiva forma o reduci da infortuni, alcuni anche abbastanza seri.Qualche giorno fa Tsonga ha dichiarato di non aver idea di quando e come rientrerà. Monfils dopo il “botto” a Doha non ha combinato granché, mostrando una condizione incerta e dando l’impressione di far enorme fatica a tenere alti ritmi, quelli necessari a risalire. Idem Gilles Simon, crollato nell’anonimato.Richard Gasquet è in questo momento il migliore.Dopo tanti problemi è tornato a giocare con buona continuità, ritrovando anche momenti di buon tennis, come ad esempio la bellissima partita giocata (e per lui purtroppo persa) contro Sasha Zverev nel Principato. Era tempo che non lo vedevamo così in palla, tecnicamente e fisicamente. Mannarino è in top 30, ma sta navigando nel 2018 senza alcun exploit di rilievo. Il quadro complessivo, in questo momento dell’anno, non è tra i migliori per una nazione che mediamente è tra le migliori per quantità di giocatori di livello e loro qualità tecniche.Guardando la classifica, arrivano ulteriori conferme di un orizzonte a tinte fosche.

Numeri in ribasso

A certificare la tendenza negativa del tennis francese ci pensano i numeri. Ecco un veloce confronto tra i francesi in top100 questa settimana rispetto a quella di un anno fa.

Pouille 18 (-7 posizioni)

Mannarino 27 (+23)

Gasquet 29 (-5)

Tsonga 36 (-25)

Monfils 41 (-25)

Paire 50 (+2)

Benneteau 60 (+48)

Simon 71 (-39)

Chardy 74 (-4)

Herbert 76 (+12)

Questi i francesi in top100. L’anno scorso c’erano anche Mahut (n.48), Robert (n.93), ed era fuori Bennetau. Confrontando i dati, ecco alcune evidenze:

  • Un ribasso generalizzato di tutti i tennisti top, quelli che hanno trascinato il movimento e vinto negli ultimi anni. Eccetto Mannarino, l’unico in controtendenza (Benneteau era infortunato ma è assai “anziano”), tutte le migliori racchette di Francia sono scese, alcune modo evidente. Il calo è venuto anche per infortuni, oltre che per scadimento delle prestazioni. Infortuni agevolati anche dalla seguente nota.
  • L’invecchiamento dei migliori in classifica. Sempre gli stessi nomi, da anni. La Francia è stata bravissima a produrre una covata di tennisti, oggi tutti trentenni, che hanno raggiunto grandi risultati. E’ solo mancato lo Slam, ma ci sono andati vicini. Soprattutto Tsonga è stato indubbiamente uno dei migliori al mondo dopo i top4.
  • Grande difficoltà per i giovani nel crescere ed inserirsi tra i migliori, o anche stabilmente nella top 100, per giocare con continuità il tour ATP e non solo i Challenger con sporadiche apparizioni in tornei 250, magari con wild cards.

Sull’invecchiamento non c’è molto che si possa fare. Le generazioni si creano, vivono, vincono, e poi purtroppo calano. Il vero punto dolente è l’ultima annotazione. Forse per la prima volta dopo moltissimi anni i francesi non sono riusciti, o sono in enorme difficoltà, a produrre un ricambio generazionale di qualità, con racchette di reale talento o con qualità fisiche adeguate a sostenere il massimo livello agonistico. Eccetto Pouille (24 anni) tutti gli altri top100 sono troppo maturi per ipotizzare che possano strappare un grandissimo risultato o compiere un’impresa superiore a quello che hanno già realizzato.L’età media della competitività si è alzata enormemente, magari un exploit interessante potrebbe ancora arrivare. Ma credere che uno Tsonga, Gasquet o Monfils possano vincere un 1000 o strappare una finale Slam sembra utopia. Serve un ricambio, che i giovani crescano di livello entrando stabilmente nella top 100 prima e competitivi nei grandi eventi poi. Ma ci sono questi “talenti”?

A.A.A. Talento cercasi

I pochi giovani sui 19-23 anni sono ancora piuttosto indietro, zavorrati da lacune tecniche, fisiche ed agonistiche. Parlo dei vari Hemery (23 anni), Halys (21), attualmente intorno alla 120esima posizione del ranking, impantanati nel tour Challenger. Ancor più indietro Bonzi, Barrere, Lokoli, Bourgue ed altri, ragazzi di cui si parla da anni, ma che stentano terribilmente nell’imporre le proprie qualità. Probabilmente alcuni di loro sono stati sopravvalutati…ma la FFT è una Federazione ricca, paziente, che sa aspettare e sostenere. Il problema è che il tempo corre, e questi tra poco non saranno nemmeno così “giovani”. Se pensiamo ai tanti sponsorizzati “NextGen”, non si parla mai di un francese. Oggi il più futuribile resta Corentin Moutet, 19enne di sicuro talento tecnico. Delizioso vederlo impattare e creare tennis con giocate realmente diverse rispetto a quel che mediamente si vede in giro. Un vero prodotto di “scuola francese”, per la loro straordinaria abilità nel non omologare a tutti i costi i giocatori ma assecondarne diversità e unicità. Ne ho parlato ad inizio stagione, come una possibile scommessa. Per ora sta incantando a sprazzi, ma di risultati importanti pochini. E’ molto giovane, necessita di crescere anche sul piano personale, per tenere in campo un’attitudine meno distruttiva e positiva.

Congiuntura o altro?

Nel recente passato quando una generazione iniziava a stentare, i ricambi erano già pronti. Per un gigante come la Francia è una situazione è “nuova”. Una fase di passaggio così incerta, con pochi ragazzi di vera prospettiva di altissimo livello, è una realtà dura. Magari qualcuno di loro potrebbe esplodere (quando vidi anni fa Pouille dal vivo, non mi aveva impressionato granché, ad esempio), ma oggi è tutto molto fumoso. Secondo il collega franceseYannick Cochennec“La situazione è ancor più preoccupante sul lato femminile… Almeno abbiamo Pouille, Moutet… Forse il tennis ha perso il suo slancio in Francia, probabilmente oggi non è tanto attraente quanto lo era in passato per i giovani. Inoltre si dice che i giovani giocatori siano “viziati” dalla Federazione. Il tennis è diventato durissimo, hanno voglia di soffrire veramente per arrivare in cima? Siamo stati anche molto fortunati ad aver avuto tutti questi ottimi giocatori dagli anni ’80”.

Molto probabilmente sarà una fase storica transitoria, magari piuttosto breve. Forse i “vecchi” hanno ancora qualche cartuccia da sparare a medio livello. Pouille potrebbe crescere e regalare ottime soddisfazioni. Paire potrebbe mettere la testa a posto (?!) e vincere qualcosa. La FFT resta una delle Federazioni meglio organizzate. Sono bravi ad aspettare e lavorare, il loro sistema estremamente complesso e ramificato è sempre stato piuttosto efficiente nell’intercettare il talento e farlo maturare. Anche le nazioni guida hanno attraversato momenti difficili, vedi gli USA e Australia. Vedremo. Ad oggi lo scenario più plausibile per il futuro prossimo è quello di una Francia impegnata a remare contro vento, in attesa di tempi migliori.

Marco Mazzoni

@marcomazz


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32 commenti. Lasciane uno!

SANDRA1 11-05-2018 11:52

Et, seulement pour dire, les Français sont appelés bleus (pluriel de bleu), pas blues.

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SANDRA1 11-05-2018 11:36

Va bene tutto, facciamo pure l’analisi logica dei nostri cugini francesi, ma diamo anche un’occhiata al nostro praticello dove l’erba in questo momento mi sembra sia abbastanza secca.
Il grande Fabrizio De Andrè cantava:” Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente dà buoni consigli quando non può dare il cattivo esempio.”
👿
Comportamento – da PensieriParole.it

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adriano (Guest) 11-05-2018 10:15

il problema è quello che hanno sottolineato altri . L’articolo è interessante ma non ricordo un approfondimento così attento che riguarda il nostro tennis . Il sito ha come sottotitolo il portale del tennis italiano e quando uno dei nostri quarantenni passa un turno in un future , parte l’approfondimento ; oppure, un ragazzino che è numero 300 della classifica junior che ha fatto quarti in un G5 cioè niente , viene meso al centro della finestra mediatica . Io trovo che se fossimo tutti un pò meno provinciali e un pò più internazionali anche le discussioni sarebbero di altro livello .

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cataflic (Guest) 11-05-2018 08:27

Scritto da Roger Rose
E che ci dobbiamo preoccupare dei francesi? Guardiamo come siamo messi noi!!! Articolo bellissimo come il solito da parte di Marco Mazzoni, ma dal profondo del cuore mo esce un MACCHISSENEFREGA dei cugini transalpini

In effetti..hanno occupato per almeno un decennio costantemente 5/6 posti nella top50…se liberano le sedie magari ci si mette un italiano.. 😛

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Barbaat (Guest) 11-05-2018 07:52

Parlare di crisi mi sembra molto azzardato, non ho nessuna simpatia per i cugini transalpina ma tennisticamente parlando sono una vera potenza

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conquinzi (Guest) 11-05-2018 07:22

Speriamo anche noi di avere un movimento in crisi con 10 top 100

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Roger Rose (Guest) 10-05-2018 20:51

E che ci dobbiamo preoccupare dei francesi? Guardiamo come siamo messi noi!!! Articolo bellissimo come il solito da parte di Marco Mazzoni, ma dal profondo del cuore mo esce un MACCHISSENEFREGA dei cugini transalpini

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Alecon (Guest) 10-05-2018 20:26

I francesi hanno una batteria di buoni-ottimi tennisti, ma nessun fuoriclasse. Il più forte quando si esprime al meglio è Tsonga, ma stenta ad avere una condizione ottimale a lungo. Il resto della pattuglia è rappresentato da buonissimi piazzati, ad averceli!, ma difficilmente possono imporsi in uno slam attualmente.
Il rimpianto di aver perso a Genova è grande. Sarebbe bastato che la Fogna convertisse una delle tante palle break avute e staremmo molto probabilmente parlando di una Francia fuori anche dalla Davis, Chardy permettendo, ma ormai è andata.

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cataflic (Guest) 10-05-2018 20:14

In effetti a parte Moutet e Humbert che entreranno nei 100 bisognerà vedere cosa combinano Cazaux e Mayot che sono 2002 e sono piuttosto forti come u18, ma sono messi maluccio rispetto ai fasti del passato.

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Kriss69forever 10-05-2018 19:00

I francesi si rendono adesso conto di non avere coach mentali all’altezza. La loro scuola è prettamente tecnica, sfornano ottimi giocatori ma non veri vincenti. Tsonga l’esempio più chiaro. Lo sanno e ci lavoreranno sopra.

Spero che faremo lo stesso anche noi, una Paolini che esce completamente da un match dopo aver fatto due doppi falli in un gioco, perchè ritiene erronee le chiamate, è un brutto esempio.

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Tony_65 (Guest) 10-05-2018 18:41

Scritto da Enzo
Dipende tutto dal punto di vista: noi siamo fermi a Panatta e pochissimo altro. Loro sono abituati ad avere costantemente 3 o 4 giocatori nei 20 e una decina nei 100. Di conseguenza Fognini è accettabile come punto di riferimento del nostro movimento, Pouille per loro è troppo poco.
Detto questo anch’io farei a cambio.

La generazione di Panatta comprendeva anche Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli, i primi 2 sono stati n. 4 e n. 7 ATP: mica male! Poi abbiamo avuto “solo dei top 20” ma secondo me abbiamo pagato a caro prezzo il passaggio dal tennis tradizionale, inteso come attrezzo e fondamentali (in particolare il rovescio a due mani poco amato ed il servizio), all’epoca i francesi non erano messi bene per niente ed anche i britannici erano scomparsi.Ora il vento sta girando di nuovo verso di noi e penso che tra qualche anno la bilancia penderà di nuovo a nostro favore.

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magilla 10-05-2018 18:10

Scritto da marco mazzoni
Si può fare un punto sul tennis italico, perché no. Ma Enzo nel suo commento ha centrato il punto. Il tutto è relativo alla storia, tradizione e forza del movimento. Paragonare ITA a FRA non ha senso. Purtroppo per noi. Loro sfornano tennisti top10 (o forti top30) da decadi. Ci sono stati momenti in cui avevano 16-17 top100 e 4-5 top20! Adesso potrebbero entrare in difficoltà, anche nel livello medio. Qua sta la considerazione di fondo del pezzo. Saluti

MITO MAZZONI!……ci mette del suo….ammirevole!

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Becuzzi_style (Guest) 10-05-2018 17:54

Beh hanno avuto una generazione, anche quantitativamente formidabile…quassi irripetibile..insomma Tsonga, Monfils, Gasquet e Simon sono praticamente coetanei…e sempre nella prima parte dei nati nella degli anni 80 sono nati altri ottimi giocatori….insomma mica durano in Eterno…sono cicli…chiaro che 10 anni fa stavano meglio…avevano un drappello di baldi giovani formidabili

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marco mazzoni (Guest) 10-05-2018 17:53

Si può fare un punto sul tennis italico, perché no. Ma Enzo nel suo commento ha centrato il punto. Il tutto è relativo alla storia, tradizione e forza del movimento. Paragonare ITA a FRA non ha senso. Purtroppo per noi. Loro sfornano tennisti top10 (o forti top30) da decadi. Ci sono stati momenti in cui avevano 16-17 top100 e 4-5 top20! Adesso potrebbero entrare in difficoltà, anche nel livello medio. Qua sta la considerazione di fondo del pezzo. Saluti

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magilla 10-05-2018 17:47

Scritto da mariano
Caro Mazzoni, visto che scrivi così bene, ti chiedo di fare un bell’articolo identico sul tennis italiano:
tennis maschile italiano nuvoloni superfoschi all’orizzonte

allora potremmo dire a Mazzoni di fare un servizio sul tennis svedese cosi’ il nostro risulterebbe fantastico……ma che discorsi si fanno!

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IlCera (Guest) 10-05-2018 17:43

Lasciando a parte i paragoni (è notorio che il tennis francese nella top 100 è avanti anni luce rispetto all’italiano), sono d’accordo con Mazzoni. Anch’io vivo in Francia e le critiche esistono. Hanno avuto una generazione dorata, che non ha vinto ad altissimo livello solo per la congiuntura fab four. Ma è vero che la nuova generazione stenta, ed anche parecchio. Nelle annate 95-98 siamo messi meglio noi. Chi vivrà vedrà.

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davide (Guest) 10-05-2018 17:35

Scritto da magilla

Scritto da davide
10 giocatori nella top 100 = nubi fosche all’orizzonte.
No, stavolta non ci arrivo.

ti ri

Scritto da davide
10 giocatori nella top 100 = nubi fosche all’orizzonte.
No, stavolta non ci arrivo.

io 15 giorni fa ero a Parigi per lavoro……forse se leggi qualche giornale sportivo francese ci arrivi meglio….praticamente non salvano nessuno…..se non il vecchio gasquet!

Permettimi di dire che quello che dicono i giornali patriottistici frega il giusto, la verità è che un movimento tennistico come quello francese è incredibile..

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mariano (Guest) 10-05-2018 17:13

Caro Mazzoni, visto che scrivi così bene, ti chiedo di fare un bell’articolo identico sul tennis italiano:
tennis maschile italiano nuvoloni superfoschi all’orizzonte

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Enzo (Guest) 10-05-2018 16:48

Dipende tutto dal punto di vista: noi siamo fermi a Panatta e pochissimo altro. Loro sono abituati ad avere costantemente 3 o 4 giocatori nei 20 e una decina nei 100. Di conseguenza Fognini è accettabile come punto di riferimento del nostro movimento, Pouille per loro è troppo poco.
Detto questo anch’io farei a cambio.

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+1: Jerome Klapka Jerome
magilla 10-05-2018 16:38

Scritto da davide
10 giocatori nella top 100 = nubi fosche all’orizzonte.
No, stavolta non ci arrivo.

ti ri

Scritto da davide
10 giocatori nella top 100 = nubi fosche all’orizzonte.
No, stavolta non ci arrivo.

io 15 giorni fa ero a Parigi per lavoro……forse se leggi qualche giornale sportivo francese ci arrivi meglio….praticamente non salvano nessuno…..se non il vecchio gasquet!

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+1: vr46
magilla 10-05-2018 16:35

@ Sottile (#2099788)

@ Paolo (#2099859)

@ Borsir (#2099874)

mi pare che non si parli d’altro…….quindi ben venga un servizio anche sulla situazione in altri paesi…..informazione generale direi!!!

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+1: vr46
elisa (Guest) 10-05-2018 15:55

quindi non si può parlare di quello che succede nel tennis perché il tennis italiano sta messo male? Che ipocrisia. Anzi, il tennis italiano nella sua storia raramente ha avuto momenti vincenti, mentre fa molta più notizia una crisi del tennis francese, spesso vincente. La solita mentalità provinciale tutta italiana, secondo cui l’erba del vicino è sempre più verde.

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+1: magilla, vr46
flavio (Guest) 10-05-2018 15:53

Io invece ho trovato interessante l’articolo e ringrazio molto il suo autore

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+1: magilla, vr46
-1: Sottile
davide (Guest) 10-05-2018 15:51

10 giocatori nella top 100 = nubi fosche all’orizzonte.

No, stavolta non ci arrivo.

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lopars (Guest) 10-05-2018 15:41

Se sono in crisi loro, noi non abbiamo un movimento tennistico

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Viva la Vida 10-05-2018 15:39

Ma in Italia c’e’ un giovane ai livelli di Pouille ?!?!

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Roberto (Guest) 10-05-2018 15:29

@ Borsir (#2099874)

Il movimento francese in crisi??
Beh farei cambio subito con loro…

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Raul Ramirez (Guest) 10-05-2018 15:29

“Nubi fosche all’orizzonte” ??…E’ un po’ come se, oggi, un milanista parlasse di scricchiolii in casa Juve….

Pensiamo ai ns. quarantennali problemi che è molto meglio và….

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+1: Panteganagigio
Borsir (Guest) 10-05-2018 15:17

Scritto da Paolo
ma pensiamo a noi invece di parlare agli altri

straquoto !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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karsten braasch (Guest) 10-05-2018 15:11

vabbè, in tutti i paesi ci sono fasi migliori e peggiori…quantitativamente stanno messi ancora bene…

3
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Paolo (Guest) 10-05-2018 15:07

ma pensiamo a noi invece di parlare agli altri

2
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Sottile 10-05-2018 14:41

Pensiamo alle nubi fosche che si addensano sul tennis italiano, soprattutto femminile 🙁

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+1: Giuseppespartano, sonia609, MarcoP, Jimbo Connors