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La morte di Diego Armando Maradona: La reazione dei tennisti

26/11/2020 08:18 103 commenti
Diego Armando Maradona con Juan Martin Del Potro
Diego Armando Maradona con Juan Martin Del Potro

È morto ieri Diego Armando Maradona, vittima di un arresto cardiaco nella sua abitazione di Buenos Aires. Il Pibe de Oro, capitano dell’Argentina campione del mondo nel 1986, aveva compiuto 60 anni lo scorso 30 ottobre e due settimane fa era stato operato al cervello per un ematoma subdurale.

Da molti considerato il più grande calciatore di tutti i tempi, ha vestito le maglie di Argentinos Juniors, Boca Juniors, Barcellona, Napoli e Siviglia, chiudendo poi con il calcio giocato in patria. In seguito si è dedicato alla carriera da allenatore, guidando la nazionale Albiceleste dal 2008 al 2010. La sua ultima tappa è stata il Gimnasia La Plata.

Vediamo la reazione dei tennisti dopo la scomparsa del campione argentino:

Rafael Nadal ESP: “Oggi il mondo dello sport in generale e del calcio in particolare ha un vuoto. Ci siamo persi Maradona uno dei più grandi atleti della storia. C’è ancora però quello che ha fatto nel calcio. Le mie più sincere e sentite condoglianze alla sua famiglia, al mondo del calcio e a tutta l’Argentina”.

Juan Martin Del Potro ARG: “Sento che stai tornando nel posto che ti apparteneva, il cielo. Per me non morirai mai. Riposa in pace”.

Diego Schwartzman ARG : “E come puoi non chiamarti DIEGO? Ti amerò per sempre D10S”

Fabio Fognini ITA: “Mezzo nudo lo guardo;insieme a lui nello spogliatoio entra un sacco di gente,non so cosa dire. Maradona mi stringe la mano,io sorrido,poi d’istinto comincio a cantare : < < Oh mamma mamma mamma,sai perché mi batte il corazón? Ho visto Maradona, è innamorato son..>>
Prima ancora di rendermene conto sto saltando, e gli altri nello spogliatoio mi vengono indietro,cantano e saltano anche loro. Maradona ride.
Alla fine gli chiedo di farmi l’autografo su una maglia dell’Italia .
< > dice lui.
Appena torno a casa,mio papà quella maglia la fa incorniciare e la appende in palestra.
Penso sia il regalo più bello che gli abbiano mai fatto.
PARA SIEMPRE DIEGO
Dep D10s

Davis Cup: ” Per l’Argentina. Per amore dello sport.
Addio, Diego. Le partite di Coppa Davis non saranno più le stesse senza di te”.

Guillermo Vilas ARG: “Diego. Un fortissimo abbraccio a tutta la famiglia”.


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103 commenti. Lasciane uno!

Fog (Guest) 27-11-2020 19:56

@ me-cir te no (#2666098)

Ti capisco, se non lo hai visto giocare dal vivo

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Giorgio il mitico (Guest) 27-11-2020 19:42

@ radar (#2666412)

Sono stato un appassionato lettore di Gianni Brera il quale sosteneva che Di Stefano era incredibilmente bravo.

Anche di Maradona era innamorato, lo chiamava con il suo lessico tutto originale lo “uno scorfano…divino, magico, perverso”. Diceva che era come quel pesce , non bello, ma dalle carni di una squisitezza eccezionale.

Anche Pelè era nelle sue grazie ma sosteneva che alcune cose che faceva Maradona non le poteva fare, il che è tutto dire.

Ho sempre stimato Gianni Brera uomo di grande cultura prestato al calcio per cui Maradona varrebbe Alfredo Di Stefano, con Pelè che insegue a distanza millimetrica, sicuramente è così.

Però Maradona gioca in un Argentina umiliata dagli inglesi in guerra, li sbeffeggia e li umilia sul campo, gioca in una squadra di seconda fascia a livello internazionale come il Napoli dona a tutti un calcio incredibilmente talentuoso, conduce anche una vita piuttosto “border line”, nel mondo del calcio si mette contro i capi supremi, soffre per curarsi dalle droghe e muore poco dopo un’ operazione al cuore.

Questa vita caravaggesca, questo supertalento lo fanno diventare leggenda forse ancora più di Alfredo Di Stefano.

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+1: radar
Daniele (Guest) 27-11-2020 18:54

Scritto da me-cir te no
Io mi attirerò le antipatie di tutti, ma per me non è il più grande, ma neanche fra i primissimi. E’ stato quello che ha fatto vedere i numeri più impressionanti, è stato quello che ti risolveva le partite da solo e per questo i compagni gli perdonavano tutto e lo coprivano. Ma è stato anche quello che è stato squalificato due volte per doping, che ha saltato il primo mese del secondo scudetto del Napoli per motivi mai chiariti (e fortuna per i partenopei saltò fuori dal nulla il mitico Zola) e che ha un soprannome, la mano di Dio, legata a un furto calcistico da lui mai stigmatizzato, anzi (ha dichiarato che era la giusta vendetta per la sconfitta del suo paese nella guerra delle Falkland), oltre ad aver fatto perdere uno scudetto ad un Napoli stellare facendosi rimontare dal Milan di Sacchi avendo giocato i due mesi finali ampiamente sottotono (tanto che si vociferò di scudetto venduto, accusa infondata).
Tralasciando i suoi problemi fuori dal campo, perchè son problemi suoi se uno vuole spaccarsi di coca, mettere al mondo figli senza fare il padre ed evadere il fisco, Maradona è in generale quello a cui “si perdona tutto perchè poi ci pensa lui”, messaggio fuorviante per qualsiasi ragazzo. La gente e soprattutto i ragazzini credono che Maradona fosse un genio proprio perchè fuori dalle righe, pensando che se fosse stato una persona moderata non sarebbe neanche stato il fenomeno che era. In realtà campioni anche di altri sport (tennisti svizzeri?) dimostrano che si può essere genio senza essere sregolatezza. Manca la riprova ma se Maradona avesse avuto la testa a posto avrebbe vinto molto di più e deliziato le platee più a lungo.
Per me, limitandomi a quelli che ho visto (sono del ’74) è dietro a Messi, Cristiano Ronaldo, ma anche Scirea, Baresi, Maldini, Platinì, Xavi e Iniesta.

Bravo, però hai dimenticato Furino! Furino numeri alla mano è un grandissimo (8 scudetti). E Wilander? Nella storia del tennis è senz’altro più grande di McEnroe (7 slam pari ma più polivalente) quando si pensa ai più grandi di tutti i tempi chiunque pensa prima al buon Mats piuttosto che a quella peste immatura di McEnroe, scorretto, irrispettoso e fermiamoci qua. Maradona sopravvalutato, sarà al massimo il numero 36 della storia…

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