Open Court 74 ATP, Copertina, Generica

Open Court: Denis Shapovalov, l’equilibrista (di Marco Mazzoni)

25/09/2019 17:13 19 commenti
Denso Shapovalov
Denso Shapovalov

Seguo Denis Shapovalov da sempre, con attenzione e passione. Fin dai primissimi filmati, strappati in streaming nei primi Challenger, mi ha intrigato il suo tennis mancino assai personale, offensivo. Disordinato ma ricco di creatività, intuizioni, coraggio e tonnellate di adrenalina. Penso che se un Johnny McEnroe nascesse nel tennis di oggi, giocherebbe come Denis. Improvvisa l’esplosione in Canada nel 2017, con la fragorosa vittoria su Nadal, l’ingresso nel mondo del tennis che conta, le aspettative forse esagerate per un ragazzo ancora molto giovane e tutto da modellare (e maturare personalmente). Già, troppe aspettative. Ma quando riesci a produrre colpi come i suoi i biglietti si vendono da soli… Il suo modo di esser genuinamente “teen” e molto “cool” piace, a grandi e piccini. Quando ha fatto irruzione nel grande tennis, tutti hanno pensato “eccolo”, “sarà uno dei forti”, “uno di quelli che vincerà appena i big 3 caleranno”. Vani i tentativi di proteggerlo, quest’elettricità intorno a te la senti, la percepisci, ti dà forza ma anche ti toglie, ancor più se vivi la tua vita sportiva senza aver ancora le spalle larghe.

In questo vortice Denis ha prodotto momenti di gioco stellare, highlights superbi ad addolcire troppe pause e cadute, anche fragorose e dolorose. Troppo brutto per esser vero il suo rendimento su erba nelle ultime due stagioni, quando la logica dice che i suoi colpi sembrano ideali per eccellere sui prati del 2000. Non ha ancora vinto un ATP 250, e nemmeno raggiunto una finale. Grandi prestazioni, sparse in momenti di grigiore. Quando la luce pare spenta, all’improvviso lui si accede, spara traiettorie che solo i suoi occhi riescono ad immaginare ed è magia. È showtime puro, quello che ti fa innamorare di questa disciplina. Quando l’ho visto giocare da bordo campo, o in allenamento, è pazzesca la facilità con cui la palla esce dalle sue corde, la velocità di esecuzione, la sensazione di onnipotenza tecnica che ti regala ogni volta che colpisce. Una meraviglia. Shapovalov si distingue dalla massa, è diverso. Puoi non gradire quel suo gesto un po’ ampio, il disordine che mette in campo, qualche atteggiamento quasi “bullesco” se mi passate il termine. Ma non puoi non farti rapire da quel sorriso genuino, da quel rovescio che all’improvviso spacca lo scambio, potente e preciso, spesso imprendibile. Come non saltare sulla sedia quando rischia accelerazioni clamorose, fuori equilibrio, da posizioni improbabili, strappando vincenti da cineteca.

Stamattina, vedendo il suo match da Chengdu vs. Berankis, ha fornito una prestazione insolita. È partito malissimo nel primo game di servizio, con 5 doppi falli! Ma è riuscito a vincere il game, e da lì in avanti è salito col servizio, col dritto, ha sbagliato poco e tirato accelerazioni vincenti nei momenti giusti. Attenzione: nei momenti giusti. Cosa per lui assolutamente non banale, visto che la sua guida è sempre e solo l’istinto, almeno per ora, e difficilmente si vede razionalità nel suo modo condurre un match. Anzi, spesso è il match che lo conduce, non è lui a guidare… è l’istinto del momento a farlo tirare un colpo piuttosto che un altro, a preferire una soluzione rischiosa invece di una tatticamente più cauta e magari efficace. Oggi a Chengdu Denis ha annullato 9 palle break su 9, spesso con servizi davvero formidabili. Soprattutto ha trasformato 2 palle break su 2, vincendo in due set. Una novità assoluta per un giocatore che spesso cede il servizio, poi lo strappa all’avversario, rimonta, cala e poi sale di nuovo, navigando su continui up and down, altissimi e profondissimi. Oggi no, Shapovalov è riuscito a tenere un livello medio alto, piuttosto costante nell’attenzione, riuscendo a gestire le fasi più importanti del match con relativa freddezza e lucidità. Senza snaturare il suo tennis offensivo.

Osservandolo oggi, finalmente ho trovato la definizione più calzante per descriverlo: l’equilibrista. Equilibrio è la parola esatta che descrive i suoi problemi e, paradossalmente, la sua forza. Molto spesso i suoi errori più gravi arrivano per mancanza di equilibrio: quando salta troppo con i piedi perdendo coordinazione; quando sparacchia in un momento errato dello scambio, quando si lascia andare a momenti di rabbia agonistica auto distruttivi, crollando nella concentrazione o solo perdendo l’attenzione sulla partita. Ma allo stesso tempo, in modo misterioso, è capace di trovare equilibrio tecnico per sparare colpi improvvisi, velocissimi e precisi, che flirtano con le righe, sorprendendo i rivali con quei vincenti che fanno esplodere il pubblico. E non parlo tanto di quel clamoroso rovescio in salto ad una mano che è diventato iconico nel suo tennis, ma delle fasi di gioco più “normali”, dal puro scambio ad i colpi di attacco. Shapovalov è l’equilibrista del tennis moderno, è quel giocatore capace di produrre le soluzioni più spettacolari come gli errori più gravi. Un ottovolante sempre al limite, un funambolo che guardi dal basso con terrore temendo la caduta ma trepidando per il suo successo, perché quando vince non lo fa mai per gentile concessione altrui, ma perché è andato a prendersi i punti e la vittoria, con grandi rischi e un tennis spregiudicato. È adrenalina purissima in un gioco anchilosato su scambi infiniti a far sbagliare l’altro. È una boccata d’ossigeno in un mondo dove la costanza di rendimento è il vero vincente. Per il momento, Denis resta un equilibrista “che cade”, perché i momenti in cui riesce a tenere equilibrio tecnico e mentale sono ancora scarsi. Ma è un equilibrista capace delle imprese più ardite, che avanza sul filo senza la paura di cadere, perché vede l’obiettivo alla fine della fune, e vuol arrivare dall’altra parte, con tutte le sue forze.

Esattamente in questo risiede il passo decisivo, quello che ti fa superare il punto critico ed arrivare alla vittoria. Denis deve crescere nella gestione della tensione, perché quando hai un tennis così istintivo, creativo e difficile, è percentualmente più probabile sbagliare del riuscire a farcela. Se riuscirà a trovare un equilibrio maggiore in se stesso, affrontare la tensione in modo positivo senza farsi schiacciare, il canadese ha tutto quel che serve per eccellere: colpi, tecnica, fisico, istinto, qualità, voglia di lottare. Uno come lui non lo puoi imbrigliare in un piano tattico efficiente, devi solo riuscire a farlo restare abbastanza lucido da sfruttare la innata creatività per produrre un tennis diverso, spettacolare e vincente. Deve restare freddo (come nel match di oggi a Chengdu) per servire bene nei momenti decisivi, e colpire con una componente di rischio accettabile. Magari anche lavorare un po’ sul piano tecnico per migliorare quel gesto fin troppo aperto, che richiede tempo e gli fa perdere …equilibrio.

Shapovalov quest’anno ha perso qualche posto in classifica rispetto al 2018, ma forse basta una semplice serie di vittorie per farlo sbocciare definitivamente, per dargli quella consapevolezza di se stesso che purtroppo continua a rincorrere. Un giocatore così complesso e con un tennis tanto complicato è normale che necessiti di tempo per formarsi. Ha iniziato una collaborazione con Youzhny in America, chissà che non possa essere un vero passo in avanti, se il lavoro continuerà. L’importante è che questa fase di carriera fatta di troppe sconfitte non gli crei una serie di memorie negative difficile da gestire, e superare. Citando una recente canzone dei Subsonica, l’unica cosa che può fare è “Respirare, solo respirare, e dimenticare, e non pensarci più”, con il focus sul futuro e sul suo talento.

Marco Mazzoni

@marcomazz


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19 commenti. Lasciane uno!

Ranuccio Tommasoni (Guest) 26-09-2019 14:34

Scritto da cataflic
Esistono giocatori che hanno un chè di matematico nelle loro esecuzioni…chessò…un rovescio di Nole o di Murray…sai già che inevitabilmente, imprescindibilmente la palla atterrerà lunga, precisa, sulla diagonale, senza se e senza ma…
altri spesso, se non ad ogni colpo comunicano una sensazione di instabilità, di precarietà, di insicurezza…Shapo è uno di questi, come una volta lo erano Becker e McEnroe ..i Leconte…
Shapovalov non è altissimo e forse un po’ leggero, ma il braccio gli va a mille…può giocare il suo tennis champagne anche degnandosi ogni tanto di fermarsi un decimo di secondo in più per una esecuzione più equilibrata.

@ cataflic (#2438782)

Spero che giochi alle NextGen finals di Milano, l’anno scorso ha dato buca e non l’ho visto, ma penso che anche questa volta non verrà.

Potrebbe fare la fine di Riccardino Gasquet, un Riccardino 2.0 e specchiato, Marco potrebbe essere sulla via che lo porta ad essere il suo Andrea Sacnzati 😉

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rematore (Guest) 26-09-2019 11:35

Scritto da frafra
Sicuramente ci saranno fini intenditori che preferiscono la costanza di carreno busta

Mi stupisce vedere come il concetto di intenditori venga ancora associato alla preferenza dei giocatori

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cataflic (Guest) 26-09-2019 10:20

Scritto da Air Shapo
Oggi (ieri) è successo qualcosa di clamoroso, che mai prima d’ora avevo visto da quando Shapo è sotto osservazione (semifinale al Rolando). Da oggi, si riaccendono le speranze in ottica NextGenGOAT. Mazzoni bravo ad aver nasato che ‘qualcosa di clamoroso’ è successo in un match apparentemente insignificante (qualche numero a supporto del clamoroso avresti dovuto darlo) però la questione dell’equilibrio è un po’ fumo negli occhi: una suggestione poetica – che io demando al Nick – ma che c’entra poco/nulla col fatto clamoroso. Se Shapo fa il botto non è per una questione di equilibri piu’ o meno precari. Anzi, il contrario direi, per quanto di inedito visto oggi (ieri).

Caspita! cosa è successo di tanto clamoroso in sto match?

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Giurasampras (Guest) 26-09-2019 08:42

Mi ricordo un paio di anni fa quando molti utenti del sito lo esaltavano, parlando del futuro numero uno, quasi denigrando il nostro movimento tennistico.
Ad ora Shapo non decolla, vedremo Doppia A, intanto Berrettini si fa strada e ci sono altri italiani in rampa di lancio.
Chissà cosa succederà nei prossimi 2-3 anni in tal senso…
Io punto sugli italiani, no sui canadesi.

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frafra (Guest) 26-09-2019 05:22

Sicuramente ci saranno fini intenditori che preferiscono la costanza di carreno busta

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Air Shapo (Guest) 26-09-2019 01:38

Oggi (ieri) è successo qualcosa di clamoroso, che mai prima d’ora avevo visto da quando Shapo è sotto osservazione (semifinale al Rolando). Da oggi, si riaccendono le speranze in ottica NextGenGOAT. Mazzoni bravo ad aver nasato che ‘qualcosa di clamoroso’ è successo in un match apparentemente insignificante (qualche numero a supporto del clamoroso avresti dovuto darlo) però la questione dell’equilibrio è un po’ fumo negli occhi: una suggestione poetica – che io demando al Nick – ma che c’entra poco/nulla col fatto clamoroso. Se Shapo fa il botto non è per una questione di equilibri piu’ o meno precari. Anzi, il contrario direi, per quanto di inedito visto oggi (ieri).

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+1: Bar
rematore (Guest) 25-09-2019 22:59

@ Luca Martin (#2438756)

Plastico si ma elegante non direi. Piuttosto scoordinato invece come dice l’articolo. Quando colpisce la palla esplode! Le braccia e le gambe gli schizzano ovunque

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+1: MarcoP
-1: iezzikornuto
rematore (Guest) 25-09-2019 22:57

Scritto da Tennisaddicted
Tennis per intenditori quello di Shapovalov, articoli per intenditori quelli di Mazzoni

Si infatti, quegli intenditori che se lo aspettavano numero 1 domani

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+1: iezzikornuto
rematore (Guest) 25-09-2019 22:54

Sono perplesso. Tante volte si associa un giocatore con grandi colpi ma sporadici al futuro dominatore del tennis. Questo secondo me significa non conoscere questo sport. Ma per vincere nel tennis oltre a grandi colpi ci vuole cervello. I grando colpi di Shapovalov mi sembrano molto istintovi, e gli istintivi nel tennis non hanno un bupn rapporto con le grandi vittorie

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-1: iezzikornuto
cataflic (Guest) 25-09-2019 22:17

Esistono giocatori che hanno un chè di matematico nelle loro esecuzioni…chessò…un rovescio di Nole o di Murray…sai già che inevitabilmente, imprescindibilmente la palla atterrerà lunga, precisa, sulla diagonale, senza se e senza ma…
altri spesso, se non ad ogni colpo comunicano una sensazione di instabilità, di precarietà, di insicurezza…Shapo è uno di questi, come una volta lo erano Becker e McEnroe ..i Leconte…
Shapovalov non è altissimo e forse un po’ leggero, ma il braccio gli va a mille…può giocare il suo tennis champagne anche degnandosi ogni tanto di fermarsi un decimo di secondo in più per una esecuzione più equilibrata.

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+1: Bar
-1: iezzikornuto
Tennisaddicted (Guest) 25-09-2019 22:04

Tennis per intenditori quello di Shapovalov, articoli per intenditori quelli di Mazzoni 😉

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-1: iezzikornuto
Luca Martin (Guest) 25-09-2019 20:50

Posso dire una cosa contro tendenza?
A me non fa impazzire. L’ho visto giocare in più occasioni. Non sono mai entrato in quell’estasi provata alcune volte guardando altri giocatori a mio avviso fenomenali.
E’ molto plastico ed elegante nelle movenze, questo sì.

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+1: Christian1980
Mario (Guest) 25-09-2019 20:31

Che dire. Beato il Canada che ha Shapovalov, Aliassime e Andreescu…
Nessuno di questi é realmente canadese, per un decennio potranno peró godersi 3 grandi talenti ( 2 dei quali potenziali dominatori dei 2 circuiti ).

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+1: sonia609
-1: MarcoP
giorgio (Guest) 25-09-2019 19:35

sarà…secondo me ancora non è maturo e si impegna a fasi alterne.
Quando sarà più focalizzato sul tennis non ti regalerà più la partita sul 4 pari! Spero però non passi tanto altro tempo…

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Micki (Guest) 25-09-2019 18:57

Condivido in pieno l’analisi fatta. Io spero in questo ragazzo. Mi diverte come pochi. Incrociamo le dita va

5
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Stefan Navratil (Guest) 25-09-2019 18:30

Bell’articolo complimenti!
Io la prima volta che l’ho visto ho pensato a Mac, Leconte, Forget e a tutti i grandi mancini anni 80 e 90 e mi sono detto: “finalmente è tornato! Il Tennis è tornato su questa terra!”
Poi l’equilibrista (ottima definizione) non ha fatto altro che cadere… spero solo che per aiutarlo non abbassino l’altezza della corda, normalizzandolo in un tennis percentuale fatto di potenza ed equilibrio ma anche di monotonia.

4
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dife71 (Guest) 25-09-2019 18:26

A me ricorda tanto henry leconte

3
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+1: MarcoP
MAURO (Guest) 25-09-2019 17:52

BENTORNATO MAESTRO. MA L’ ARTICOLO SUL 19ESIMO SLAM DI NADAL LO HAI SCRITTO?

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J (Guest) 25-09-2019 17:36

I mancini sono equilibristi per natura, sempre devono lottare vs regole all’opposto delle loro

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+1: sonia609